lunedì 24 giugno 2013

FESTA DELL'ARCHITETTO EDIZIONE 2O13

DALLA CUCINA ALLA CITTA' | SEMINARIO

lunedì 24 giugno 2o13 ore 18

STAZIONE ROGERS | TRIESTE

comitato scientifico Gigetta Tamaro Semerani + Lucia Krasovec Lucas

Prima ancora della scoperta dei Gender studies, le Architettrici esploravano il mondo dell’architettura, del design, della città, con la forte consapevolezza di essere Madri delle professioniste di oggi, il cui contributo fondamentale allo sviluppo della professione sta proprio nel loro approccio innovativo, qualitativo, trasversale. In particolare, il fil rouge che unisce e rende speciali le architettrici, è il profondo interesse e impegno nel progetto sociale, architettonico e urbanistico, con l’ambizione di mettere a punto un prodotto di grande serie
destinato all’uomo nuovo.
In questa prima esplorazione che riguarda le donne architetto che hanno attraversato il ‘9oo, incontriamo Margarete SCHŰTTE-LIHOTKY (1897-2000), la prima donna austriaca a diplomarsi nel 1918 in architettura alla Scuola di Arti applicate di Vienna, che ha indagato l’ambiente domestico per formulare nuove soluzioni architettoniche, dove modularità, componibilità, funzionalità, coerenza e logica - applicate al mondo dell’arredo – trasformano il concetto di mobile e dell’architettura degli interni che non è più solo
complemento occasionale prodotto dell’ideazione.
Charlotte Perriand (1903-1999), celebrata come uno dei talenti più eccezionali della sua generazione, e il cui motto è stato “semplificare il più semplice”, ha studiato all’Union Central Des Art Decoratifs di Parigi per poi collaborare a lungo con Le Corbusier. La sua impostazione progettuale, per cui il miglioramento dell’oggetto esistente deve essere associato ad una riflessione sull’oggetto stesso, avrà come esito una reale rivoluzione plastica del design. La nuova concezione francese dell’interior andrà ad elaborare i principi dell’architettura e
si evolverà in osmosi con l’architettura stessa.
Elvira Luisa Morassi (1903-2002) nasce a Gorizia e si laurea al Politecnico di Milano nel 1926. Lavora nello studio di Giò Ponti occupandosi dell’arredamento di interni e partecipa alla V Triennale di Milano del 1933 con un mobile caratterizzato da una geometria essenziale che già si distacca in modo evidente dalle ricercate eleganze degli oggetti intrisi d’arte di Giò Ponti.
La giornata di approfondimento e conversazione, con le studiose che ne hanno valorizzato l’apporto culturale e tecnologico, è un omaggio alle pioniere e uno sguardo all’architettura peculiarmente al femminile, come valore aggiunto all’idea e al progetto architettonico,
attraverso un processo creativo di sensibilità e dedizione.




mercoledì 12 giugno 2013

SUL COSTRUIRE

terzo incontro con la città

VENERDI' 21 GIUGNO 2013 ORE 18

SPAZIO VIS A VIS | HOTEL DUCHI D'AOSTA | TRIESTE

ospiti

MARCO ROMANO
MARIA GIULIA PICCHIONE
GIOVANNI FRAZIANO



www.esteticadellacitta.it

mercoledì 17 aprile 2013

SULL'ARCHITETTURA

Primo incontro di A.I.D.I.A. con la città

martedì 23 aprile 2o13 | Spazio Vis à Vis | Trieste

Per un nuovo manifesto di architettura al servizio dell’umanità.  Il titolo può sembrare pretestuoso, ma in questo particolare momento della nostra storia, caratterizzato da forti e cruciali crisi sia sociali che professionali, dobbiamo ritornare decisamente alla dimensione umana e rimpossessarci degli spazi di vita e relazione, chiedendo bellezza e soluzioni innovative adeguate alla comunità. Dopo la distruzione è necessaria la costruzione. Ed è per questo che AIDIA scende in campo, per cui gli ingegneri e gli architetti dovranno creare nuove sinergie che possano farci uscire dalla crisi, lavorando con la testa e il cuore, coniugando la tecnica e l’estetica, anche se quest’ultimo termine lo dico con una certa ironia in quanto è talmente abusato da perdere qualsiasi significato reale e realistico.
Soprattutto oggi, per cui gli specialismi e i settorialismi sono portati all’estremo e ci portano a perdere di vista l’intero, è necessario riprendere i propri ruoli nel massimo spirito collaborativo per cui si possa tornare a pensare la totalità e coordinare le attività umane in una sintesi culturale che possa farci uscire dalla trappola per cui, come diceva Albert Einstein, abbiamo raggiunto la perfezione dei mezzi ma anche la confusione dei fini. Contestualmente la redazione di norme che potranno certamente migliorare la qualità della nostra professione e dei risultati attesi, a cui noi dovremmo tra l’altro partecipare più attivamente e non aspettare che ci vengano calate dall’alto senza capacità di replica, è necessario elaborare al più presto un manifesto delle nostre professionalità che metta nuovamente al centro l’essere umano.

Su questo tema abbiamo già programmato altri 3 incontri prima dell’estate di cui vi manderemo in seguito maggiori dettagli, al Vis à Vis e con inizio alle ore 18, i giorni 17/05, 21/06 e 12/07.

arch. Lucia Krasovec Lucas, Presidente
ing. Ilaria Garofolo, Vicepresidente
arch. Nicoletta Zennaro, Segretario
ing. Silvia Fonzari, Tesoriere
E le socie: arch. Gigetta Tamaro Semerani, arch. Annalisa Decomelli, arch. Mirjana Dragovich, arch. Donatella Mattiussi, arch. Vesna Skabar, arch. Lara Negrisin e la studentessa di architettura Anna Savron.

…………….. Riportiamo di seguito il messaggio radiofonico - Manoscritto del 17 agosto 1931 di Mies van der Rohe, che sta in Archivio Dirk Lohan, Chicago - Da “Mies van der Rohe – Le architetture, gli scritti”, 1996, Skyra editore, Milano, Fritz Neumeyer [a cura di Michele Caja e Mara De Benedetti]

"Può sembrare strano discutere di architettura in senso artistico in un'epoca di grandi difficoltà economiche. Eppure vorrei utilizzare i pochi minuti che ho a disposizione per parlare di questo.
La richiesta di economicità e funzionalità nel neues Bauen non è la conseguenza delle difficoltà economiche in cui si trova oggi il mondo.
Risale a molto prima della crisi mondiale dell'economia e ha motivazioni del tutto diverse.
Ma questa depressione economica stimolerà immensamente lo sviluppo del costruire verso l'economicità e la funzionalità.
Nella misura in cui l'economia e la funzionalità costituiscono le premesse del neues Bauen, la situazione in cui oggi ci troviamo avrà una notevole influenza sullo sviluppo del costruire.
Tuttavia, secondo me, esiste un pericolo connesso a questo sviluppo.
Esso può avere come conseguenza di estendere ulteriormente la concezione, presente in molte e vaste cerchie, che il neues Bauen sia esclusivamente una questione di funzionalità ed economia, nuocendo così seriamente allo sviluppo del costruire.
Infatti questa concezione è sbagliata. Anche se la funzione e l'economia costituiscono le premesse del neues Bauen, si tratta però sempre, in definitiva, di una questione artistica. Anche se la funzione e l'economia determinano il nostro costruire, esse dicono molto poco sul suo valore artistico.
Tuttavia non lo impediscono.
L'artistico va di pari passo con la struttura oggettiva e funzionale degli edifici o, per meglio dire, si realizza in questa struttura. Ma non nel senso di aggiungersi a essa, bensì nel senso di darle forma.
L'artistico si esprime nelle proporzioni delle cose, spesso addirittura nelle proporzioni tra le cose. In sostanza è qualcosa di immateriale, di spirituale. Di conseguenza, è indipendente dalle condizioni materiali di un'epoca.
È una ricchezza cui persino un'epoca materialmente povera non può rinunciare, anzi non deve mai rinunciare.
Non vogliamo aggiungere alla perdita materiale anche una perdita culturale.
L'aspirazione alla semplicità non significa una deprivazione culturale, se noi ci sforziamo di introdurvi il massimo di bellezza possibile."









venerdì 11 gennaio 2013

ACCENTO 2O13

museo revoltella | trieste

ore 16

venerdì 11 gennaio 2o13


PIAZZA DELL'ARCHITETTURA
VERSO UN MANIFESTO DEL RIUSO

more >>>>>>>>              www.galkl.com